La storia del Cane Corso italiano

Il cane Corso è una razza antichissima, grande protagonista della tradizione popolare. Partendo dal nome, spesso si fa confusione associando Corso alla Corsica. Nella realtà dei fatti, il termine Corso, deriva dal Latino “cohora, chors, cors” che significa “cane da guardia” “guardia del corpo”.
Ancora oggi, nei dialetti del Sud Italia con la parola “Corso”, si fa riferimento a “tosto, virile, autorevole”.

Le origini
del Cane Corso

Come detto inizialmente, è una razza antica.

Per risalire alle sue origini, infatti, bisogna tornare indietro fino al tempo dei Romani.

E’ ormai noto come il cane Corso discenda dall’antico molosso Romano “Canis Pugnax”. Ed è confermata la presenza di questa nobile razza in Italia fin dai tempi del Medio Evo.
Nel 1591 Erasmo Valsone nel poema “La Caccia”, cita: “ il Corso ha gran possanza, ardito assale la fera et la ritien: poicché l’ha presa, sciorre il dente non sa”. Nel 1881 Giovanni Verga, nei “Malavoglia” scrive: “Morde peggio di un cane Corso”.
Al tempo veniva addestrato per il combattimento in guerra, per il quale aveva una grande predisposizione, ma la sua mansione più adatta già allora era la difesa del territorio.
Ed è proprio questo, l’utilizzo principale che ne veniva fatto nelle antiche masserie dell’Italia meridionale: difesa dei poderi e custodia di bestiame allo stato brado.

Il rischio
di estinzione

Nella storia più recente purtroppo, il cane Corso ha rischiato l’estinzione. Intorno al 1960, con il progressivo abbandono delle campagne, venne meno il suo utilizzo in tali attività e il suo allevamento subì un forte declino.

Rimasero pochi soggetti superstiti nel Sud Italia, in particolare in Puglia.

la ripresa
degli anni 70

Proprio da queste zone, fortunatamente, grazie ad alcuni appassionati della razza, ricominciò a partire dalla fine degli anni 70’ un’opera di recupero del cane Corso.
La prima scintilla che riaccende l’interesse per il cane Corso è una lettera scritta da Paolo Petrelli e pubblicata sul n° 6 del giornale ufficiale dell’Enci: “I Nostri Cani”, nell’anno 1978.
Nel dicembre dello stesso anno, esce un articolo firmato da un ricercatore del CNR, Paolo Breber che descrive i soggetti incontrati in Puglia, grazie anche alla segnalazione avuta in una lettera del Professor Bonatti, datata 2 Dicembre 1973. In questa lettera si descriveva un cane molossoide a pelo corto, differente dal mastino napoletano.

Nel Settembre 1979 Paolo Breber, Stefano Gandolfi e Luciano Malavasi (rinomato allevatore di Pastori Tedeschi dell’epoca) scendono in Puglia per rintracciare e scegliere i primi soggetti con cui selezionare la razza e iniziarne il recupero.
L’inizio fu tutt’altro che semplice, come racconta Stefano Gandolfi: ““Eterogeneicità, inconsistenza numerica e difficoltà di far capire il nostro programma di recupero erano motivo di perplessità se non di vero sconcerto. Nel Settembre dell’80, dei 17 cuccioli nati con i primi due accoppiamenti del Breber, solo 5 erano rintracciabili. Gli altri, donati ai pastori, si erano dispersi nelle campagne e se ne erano perdute le tracce. In sostanza era stato gettato solo un sasso nello stagno,: il vero recupero della razza doveva ancora iniziare”.

Grazie all’impegno, alla costanza e soprattutto alla competenza di questo gruppo di appassionati (e non solo), nel mese di Novembre 1987 il Consiglio Direttivo dell’Enci (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) approva lo standard redatto dal Dr. Antonio Morsiani basandosi su un centinaio di esemplari, ma con particolare riferimento ad un soggetto particolarmente tipico: Basir. Considerato uno dei capostipiti della razza cane Corso.

Negli anni seguenti, attraverso esposizioni, misurazioni cinotecniche, studi cinometrici e valutazioni caratteriali, viene redatta una mappa topografica dei soggetti ormai conosciuti e registrati, che porta finalmente al 14/01/1994 il riconoscimento ufficiale della razza cane Corso, entrando a pieno titolo come la quattordicesima razza italiana.

Il Cane Corso
ai giorni nostri

Ad oggi, il cane Corso risulta un cane vigile, reattivo, dotato di grande temperamento e forte territorialità.
Incurante delle condizioni climatiche avverse, anche grazie ad un folto sotto pelo, è un ottimo cane da guardia.
Fedele ed equilibrato nei confronti del padrone e della famiglia, con la quale instaura un legame fortissimo.
L’attuale cane Corso è di indole dolce e pacata, ama il contatto col padrone, del quale ha estremo bisogno.
Non molto amichevole con gli estranei, se non ben socializzato, può rivelarsi un temibile nemico per i male intenzionati. E’ dotato di estremo ardimento e potenza, quando si riveli necessario.